L’assassinio di Sana, la ragazza bresciana d’origini pachistane, uccisa, a quanto pare (ma sarà la magistratura pachistana a stabilire le responsabilità) dai suoi parenti (maschi), sembra per “salvare l’onore” (parola e concetto orribile, visti i delitti commessi per questo concetto arcaico e un po’ infantile) della “famiglia” (altro concetto che fa venire la pelle d’oca, visti i risultati), ha riaperto il dibattito, in città e in tutta Italia. Lasciamo perdere le reazioni razziste: non ti curar di lor, ma guarda e passa. Tanto i razzisti non li convince nessuno con le argomentazioni razionali. E poi non leggono il nostro blog. Mi interessa qui soffermarmi sull’argomentazione “principale” evocata, al bar come sui social, da coloro che non sono certo islamofobo-razzisti (sia perché compagni e quindi antirazzisti, sia perché musulmani, e quindi vittime principali dell’ondata di indignazione più o meno guidata).