«Se non si suicida, l’ateo non ha il diritto di ritenersi lucido.»
Nicolás Gómez Dávila
«Penso che solo un idiota possa essere ateo. Dobbiamo ammettere che esiste una potenza o una forza incomprensibile, con una lungimiranza e una conoscenza illimitate, la quale ha dato principio all’intero universo in un primo luogo.»
Christian Anfinsen
«Strana illusione immaginare che si possa sradicare Dio dal mondo, senza scatenarvi dei mostri.»
Georges Bernanos
«Quando qualcuno si proclama ateo, il Dio in cui dice di non credere forse non ha niente a che fare con quello in cui crede una matura fede cattolica.»
Tony Blair
«Ateismo: religione dedita al culto del proprio compiaciuto senso di superiorità.»
Stephen Colbert
«Chi nega Iddio, finirà coll’inchinarsi dinanzi a un idolo di legno o d’oro, o magari a un idolo astratto. Sono idolatri, non atei: ecco come bisogna definirli.»
Fëdor Dostoevskij
«Un ateo morto è uno che si è messo il vestito delle feste, ma non ha un posto dove andare.»
James Duffecy
«Per essere atei non è necessario possedere un cervello.»
Dwight D. Eisenhower
«Il cielo stellato è un libro aperto che dice all’ateo: “Analfabeta!”.»
Domenico Giuliotti
«Anche l’ateo che lancia improperi contro Dio, inconsciamente crede in lui. Infatti non ci si scaglia contro qualcosa che non esiste.»
Paul Guérin
«C’è una filosofia che nega Dio, come c’è una filosofia che nega il sole: si chiama cecità.»
Victor Hugo
«Gli atei esprimono la loro rabbia contro Dio anche se a loro avviso non esiste.»
C. S. Lewis
«Non devono in nessun modo essere tollerati coloro che negano che esista una divinità. Per un ateo, infatti, né la parola data, né i patti, né i giuramenti, che sono i vincoli della società umana, possono essere stabili o sacri; eliminato Dio anche soltanto col pensiero, tutte queste cose cadono.»
John Locke
«La disperazione e l’ateismo sono una stessa cosa.»
Giuseppe Mazzini
«Non vi sono atei fra voi: se ve ne fossero, sarebbero degni non di maledizione, ma di compianto. Colui che può negare Dio davanti ad una notte stellata, davanti alla sepoltura de’ suoi più cari, davanti al martirio, è grandemente infelice o grandemente colpevole. Il primo ateo fu senz’alcun dubbio un uomo che avea celato un delitto agli altri uomini e cercava, negando Dio, liberarsi dell’unico testimonio a cui non poteva celarlo e soffocare il rimorso che lo tormentava.»
Giuseppe Mazzini
«L’ateismo è così insensato e odioso per l’umanità che non ha mai avuto molti professori.»
Isaac Newton
«L’ateismo esiste solo nella freddezza, nell’egoismo e nella meschinità.»
Madame de Staël
«L’ateismo è il vizio di alcune persone intelligenti, e la superstizione il vizio degli imbecilli.»
Voltaire
«Lo stolto pensa: “Non c’è Dio”.»
Salmi, Antico Testamento, III sec. a.e.v.
Piaciuta la carrellata di cazzate? Perché sono cazzate fatte e finite, di gente che ha fatto dell’arroganza una virtù. Eppure vi troviamo fior di intellettuali, di filosofi e di uomini di scienza. Come mai?
La spiegazione sta tutta nell’ultima citazione, che poi è anche la prima nella storia di queste persone, perché – se ci fate caso – tutti loro arrivano dalla stessa cultura, dalla stessa, identica ipocrisia intellettuale.
A questo punto è giusto citare un anonimo su come dovrebbe essere un vero ateo:
«Un vero ateo non parla di Dio o della religione, non si interessa di condividere il proprio punto di vista, partecipa alle funzioni religiose senza arrecare disturbo e rispetta Dio onnipotente».
In questo articolo non mi metterò a spiegarvi perché la parola «ateo» non sia corretta né che tranello nasconda. Mi limiterò a spiegare perché è giusto fare controapologetica, perché è giusto non starsene zitti e buoni seduti sui banchi della religione.
Per cominciare vorrei ricordare quanto i cristiani ci abbiano frantumato i coglioni con i loro martiri, spesso inventati come tutta la legione tebana, e di come siano stati presi di mira dalla persecuzione romana anche attraverso l’uso della propaganda.
E non è forse propaganda e persecuzione quella che stanno facendo gli adepti del Dio di Abramo nei confronti di chi non ritiene valido il concetto di divinità?
In Occidente ci va bene che non possono più accenderci in piazza. Provate ad andare a dichiararvi atei in Iran. Questo però non li ferma nello screditare, ridicolizzare e mostrificare l’ateo, costruendo dei veri e propri fantocci di paglia. Basti pensare a taluni apologeti della domenica che, non avendo altri argomenti, apostrofano i divulgatori della non-fede come «militanti fanatici», «divulgatori di cherry picking», «pagliacci in costume», e questo mentre balbettano presunte dimostrazioni del loro Dio trascendente, che però quando fa comodo a loro diventa concreto e reale.
Hanno paura. Paura che l’unico senso della vita che si sono dati sia una colossale bugia. Hanno paura che le persone possano vivere al di fuori delle loro ridicole e tutt’altro che libere idee. Hanno paura di guardare in faccia la verità. Hanno paura di perdere il vantaggio di appartenere alla maggioranza chiassosa e ipocrita. Hanno paura di vedersi negato il diritto di negare gli altrui diritti.
Ricordiamoci che la bestia più pericolosa è proprio quella che ha paura.
Queste persone non meritano pietà intellettuale. Non bisogna concedergliela, perché loro sono i primi a essere disonesti. D’altronde che scelta hanno? Come possono dimostrare la veridicità della loro fede di fronte alle prove schiaccianti che la scienza ci mostra, di fronte alle dimostrazioni razionali della vacuità del loro Dio?
Ecco perché non basta affermare con la giusta dignità «Io sono!», ma bisogna prenderli per il culo mentre si demoliscono le loro ben poco solide dimostrazioni, i loro pindarici ragionamenti e gli inutili richiami a una presunta moralità divina.
È dannoso nascondere la testa come gli struzzi perché tanto la religione non ci tocca. Infatti ci tocca eccome! Ci tocca nei nostri diritti, nel nostro portafoglio, nella nostra dignità di essere umani.
Se gli apologeti si limitassero a seguire la loro religione senza interferire nelle nostre vite, noi non avremmo bisogno di difenderci dalla loro persecuzione. Ma, dato che non ci pensano neanche per sbaglio, non trovo nessun motivo per starcene zitti, per non difendere la nostra più che legittima posizione. E non c’è miglior difesa dell’attacco
E ancora gli va bene, perché noi non usiamo i loro stessi mezzucci. Scusate, rettifico: perché voi non usate i loro stessi mezzucci. Infatti io gli rendo pan per focaccia ogni volta che posso. E loro si incazzano come le bestie che sono. E io me la rido.